
Studente rifiuta il voto di Maturità e scrive a Valditara
Nel luglio 2025, un giovane studente di un liceo scientifico romano ha scelto un gesto inusuale per esprimere il proprio dissenso verso il sistema di valutazione scolastica: ha richiesto al ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara di abbassare il suo voto di maturità da 83 a 60. Questo atto, diffuso dalla Rete degli Studenti Medi del Lazio, ha evidenziato una crisi profonda nella capacità dell'attuale sistema di riconoscere e rappresentare la complessità delle esperienze degli studenti. La protesta si inserisce in un contesto più ampio di richieste studentesche di riforma, denunciando la riduzione dell'identità personale e delle competenze a un semplice punteggio numerico. La reazione delle istituzioni, ancora in attesa di risposte ufficiali, fa emergere il gap tra le dichiarazioni di apertura al dialogo del ministro e la percezione di lontananza da parte degli studenti. Il gesto dello studente romano assume un valore simbolico rilevante, ponendo in discussione l’omologazione e la rigidità degli strumenti di valutazione tradizionali, e sollecitando una riflessione sull'importanza di modelli più inclusivi e articolati, capaci di valorizzare le diversità individuali. L'evento ha stimolato un vivace dibattito tra esperti, società civile e attivisti, facendo emergere la tensione tra desiderio di innovazione e difesa delle consuetudini. In prospettiva, questa vicenda potrebbe segnare l'avvio di un percorso di cambiamento culturale e metodologico nella scuola italiana, sottolineando la necessità di una reale apertura alle esigenze dei giovani e di una valutazione più equa e rappresentativa.