Referti medici e intelligenza artificiale: il Garante Privacy lancia l'allarme sulla sicurezza dei dati sanitari

Referti medici e intelligenza artificiale: il Garante Privacy lancia l'allarme sulla sicurezza dei dati sanitari

Negli ultimi anni, l'intelligenza artificiale (IA) si è affermata come strumento chiave nella gestione dei referti medici, offrendo diagnosi rapide e la possibilità di un secondo parere anche senza la presenza diretta del medico. Tuttavia, questa evoluzione ha sollevato nuove preoccupazioni riguardanti la sicurezza dei dati sanitari e la privacy, soprattutto in Italia. L'uso incontrollato di piattaforme IA per il caricamento e l'analisi di dati clinici sensibili impone un'attenta riflessione sui potenziali rischi e sulla necessità di garanzie adeguate per tutelare le informazioni personali dei pazienti.

Il Garante Privacy italiano ha lanciato un allarme sui pericoli derivanti dalla condivisione impropria dei referti medici su piattaforme basate su IA, enfatizzando come i dati sanitari siano considerati dati sensibili e debbano essere protetti con misure più rigorose rispetto ad altri tipi di informazioni personali. Tra i rischi evidenziati vi sono l'accesso non autorizzato, la possibile rivendita dei dati a terzi, cyber-attacchi, diagnosi errate causate da algoritmi non opportunamente supervisionati e discriminazioni algoritmiche. Di conseguenza, il Garante invita alla prudenza nell'uso di sistemi IA, sottolineando l'importanza imprescindibile dell'intermediazione umana nella validazione diagnostica, per garantire sia affidabilità clinica che tutela della privacy.

Per mitigare tali rischi, viene raccomandato l'uso di piattaforme certificate, la trasparenza sulle politiche di privacy, il coinvolgimento diretto dei medici nella valutazione dei risultati e la consapevolezza da parte degli utenti riguardo ai rischi della condivisione digitale. Il quadro normativo europeo (GDPR) e italiano fornisce solide basi per la protezione dei dati sanitari, ma la responsabilità digitale individuale resta cruciale. Solo con un approccio etico, regolamentato e consapevole l'IA potrà rappresentare un'opportunità reale per migliorare la sanità senza compromettere la riservatezza delle informazioni più delicate.