Radiatore BMW M4 su PC: Esperimento Estremo Fallito

Radiatore BMW M4 su PC: Esperimento Estremo Fallito

L’esperimento condotto da Geekerwan ha coinvolto l’utilizzo non convenzionale di un radiatore automobilistico, proveniente da una BMW M4, per raffreddare una CPU AMD Threadripper PRO 9995WX, estremamente potente e energivora. L’obiettivo era esplorare i limiti del raffreddamento liquido alternativo in ambito hardware estremo, sfruttando la grande superficie dissipante di un componente nato per applicazioni automobilistiche. La configurazione comprendeva inoltre pompe e tubature custom, una potente alimentazione da oltre 2000W, RAM DDR5 e una scheda madre di fascia alta; il sistema è stato testato tramite benchmark Cinebench R23 sotto carichi pesanti, ottenendo risultati notevoli, ma con evidenti limiti pratici e tecnici.

Il test ha evidenziato come il radiatore BMW M4 fosse in grado di mantenere la CPU a frequenze all-core di 4,9 GHz, con punteggio Cinebench di 187.153, un dato molto alto per una piattaforma workstation consumer. Tuttavia, rispetto al raffreddamento con azoto liquido, soluzione tipica per l’overclocking estremo, il sistema auto-based mostrava limiti nella capacità di abbassare efficacemente la temperatura, impattando anche sul consumo energetico, che superava i 2000W. Questo dato pone problemi di sicurezza, sostenibilità e praticità, evidenziando come l’adattamento di hardware automobilistico in ambito PC sia complesso e spesso poco funzionale per usi quotidiani

L’esperimento ha suscitato un acceso dibattito tecnico e filosofico nella community, con riconoscimenti sull’ingegnosità del progetto ma anche critiche riguardo ai rischi e all’impraticabilità della soluzione. Le riflessioni finali sottolineano che, nonostante il fallimento nella realizzazione di una soluzione superiore alle tecniche tradizionali, l’iniziativa alimenta la curiosità e il progresso nel settore dell’hardware enthusiast, ponendo l’attenzione su limiti tecnici, etici e di sicurezza fondamentali. In definitiva, si tratta di un contributo stimolante che coniuga innovazione e consapevolezza dei rischi, dimostrando quanto sottile sia la linea tra ingegneria e sperimentazione estrema.