Precari del CNR in Protesta: Valigie e Scadenze per Chiedere Stabilizzazione e Sicurezza

Precari del CNR in Protesta: Valigie e Scadenze per Chiedere Stabilizzazione e Sicurezza

Il precariato nel Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è una questione cruciale che ha portato a un recente flashmob simbolico a Roma e nelle sedi italiane del CNR, dove i lavoratori precari hanno utilizzato valigie e orologi per rappresentare le continue scadenze contrattuali. Questa protesta evidenzia il disagio di centinaia di ricercatori, tecnici e amministrativi che vivono una costante incertezza lavorativa, mettendo in discussione la stabilità e il futuro dell'ente scientifico italiano più importante. Nel contesto più ampio della ricerca italiana, il lavoro precario è un fenomeno radicato, con un terzo del personale CNR interessato da situazioni contrattuali a termine che compromettono la serenità personale e la qualità della ricerca stessa.

La manifestazione ha richiesto la stabilizzazione immediata dei precari attraverso stanziamenti e percorsi chiari, sottolineando la necessità di interrompere i rinnovi saltellanti e valorizzare le competenze accumulate negli anni. La mancanza di una governance stabile all'interno del CNR, con un consiglio d'amministrazione incompleto, ha peggiorato la situazione impedendo decisioni strategiche e un dialogo efficace con i lavoratori. Le conseguenze di questa precarietà includono solo incertezza personale e rischio fuga di cervelli, ma anche la compromissione della continuità e dell'efficacia della ricerca scientifica nazionale, con ripercussioni negative in ambito internazionale e industriale.

Le testimonianze dirette dei lavoratori mostrano un quadro umano di sofferenza, con carriere sospese e difficoltà a stabilire radici personali. Le soluzioni proposte puntano su fondi dedicati, procedure semplificate per la stabilizzazione, valutazioni più eque che tengano conto dell’esperienza maturata e una programmazione pluriennale delle assunzioni. Solo attraverso un impegno condiviso tra governanti, sindacati e istituzioni sarà possibile superare questo preoccupante stato di precarietà, tutelare i diritti dei lavoratori e garantirsi un futuro solido e innovativo per la ricerca scientifica italiana.