
Occupazione e salari: crescita reale per le fasce medio-basse
Il 2025 segna un momento significativo per il mercato del lavoro italiano, con segnali di crescita reale per le fasce medio-basse. Nonostante un aumento nominale dei salari del 4,7% tra il 2021 e il 2023, l'inflazione ha eroso questi guadagni, riducendo i salari reali del 7,5% complessivamente. Tuttavia, per le fasce medio-basse si registrano miglioramenti grazie alle politiche di sostegno al reddito, che hanno aumentato la capacità di spesa e contribuito a una graduale ripresa del potere d'acquisto. Parallelamente, l'occupazione femminile ha raggiunto un massimo storico, dovuto a cambiamenti culturali e incentivi come congedi parentali e agevolazioni fiscali, che hanno facilitato la partecipazione femminile al lavoro, specialmente nella fascia 25-45 anni, con ricadute positive sul PIL e il settore dei servizi. Un dato importante è l'incremento di 1,5 milioni di assicurati INPS tra il 2021 e il 2024, segnale di maggiore regolarità nei contratti di lavoro e emergenza del lavoro sommerso, particolarmente tra giovani e autonomi, rafforzando la sostenibilità del welfare. Inoltre, il reddito medio-basso è aumentato del 16,9% nel triennio, frutto di politiche fiscali di riduzione del cuneo fiscale, detrazioni e assegni universali, che hanno migliorato la condizione economica delle famiglie meno abbienti e stimolato i consumi interni. Nonostante questi progressi, permangono sfide strutturali come la disparità territoriale, il lavoro precario e il mismatch tra formazione e lavoro. La sfida futura consiste nel consolidare la crescita trasformandola in qualità occupazionale, migliorando la produttività e stabilizzando l'occupazione, in un sistema che favorisca l'uguaglianza e la sostenibilità sociale ed economica.