
Maestra morta in gita: retribuzioni minime, grandi responsabilità e scelte lasciate alle scuole. Dopo la tragedia in Lombardia, riflettori su compensi e sicurezza
La recente tragedia avvenuta in Lombardia, con la morte di una docente durante una gita scolastica, ha riaperto il dibattito sulle condizioni di lavoro degli insegnanti coinvolti in queste uscite. Il caso ha messo in evidenza le responsabilità gravose che gli insegnanti assumono durante le gite, spesso senza una formazione adeguata, compensi riconosciuti o tutele assicurative. Il sistema, frammentato e basato su regolamenti locali, evidenzia una forte disparità nell'organizzazione e nella sicurezza delle uscite, con un carico eccessivo sui docenti e difficoltà nel reclutamento degli accompagnatori. In Italia, le remunerazioni per questa attività sono generalmente simboliche o inesistenti, configurando spesso un impegno volontario non adeguatamente valorizzato, aspetto che contribuisce alla riluttanza di molti insegnanti a partecipare.
Le responsabilità legali degli insegnanti durante le gite scolastiche sono rilevanti e comprendono la vigilanza costante dei ragazzi, la gestione di eventuali emergenze e la tutela della sicurezza in contesti esterni alla scuola. Questo ruolo viene ricoperto in assenza di una formazione specifica e con coperture assicurative spesso insufficienti, aumentando il rischio e la pressione psicologica su chi accetta di accompagnare. La complessità della gestione delle classi fuori sede è aggravata dalla scarsità di personale accompagnatore e dalla mancanza di supporto, soprattutto in presenza di studenti con bisogni speciali, rendendo le gite sempre più difficili da realizzare in condizioni ottimali.
La normativa attuale in Italia risulta frammentata e poco uniforme, affidando gran parte delle decisioni organizzative ai singoli istituti scolastici, che stabiliscono autonomamente criteri, numeri di accompagnatori e coperture assicurative. Questa situazione è particolarmente criticata in Lombardia, regione in cui si concentrano molti viaggi d’istruzione e in cui si sono verificati diversi incidenti. Le reazioni del mondo scolastico e sindacale hanno già portato a proposte di riforma mirate a un codice nazionale che definisca chiaramente responsabilità, compensi adeguati, formazione obbligatoria e tutele assicurative necessarie. In definitiva, serve intervenire per garantire dignità professionale, sicurezza e un’organizzazione trasparente, affinché le gite scolastiche possano diventare esperienze formative positive e sicure per tutti gli attori coinvolti.