Lavoro irregolare in Italia: il ruolo cruciale delle agenzie

Lavoro irregolare in Italia: il ruolo cruciale delle agenzie

Il fenomeno del lavoro irregolare in Italia rimane una sfida strutturale significativa con circa 2,5 milioni di lavoratori non regolari stimati nel 2022. Sebbene vi sia stata una lieve flessione nel tasso di irregolarità, attestatosi al 9,7% degli occupati, il problema è particolarmente grave nel settore dei servizi, che concentra quasi l'80% di questi rapporti di lavoro irregolari. Le cause profonde includono elevata pressione fiscale, rigidità normativa e una burocrazia complessa, unite a dinamiche settoriali e territoriali che intensificano la diffusione di lavoro sommerso, specialmente nelle regioni meridionali.nnLavorare in nero comporta rischi significativi per i lavoratori, privandoli di diritti fondamentali, tutele previdenziali e accesso al welfare, e genera una perdita di gettito fiscale per lo Stato. Inoltre, la concorrenza sleale penalizza le imprese che operano correttamente e alimenta condizioni meno sicure e una maggiore esposizione a sfruttamento. Il settore dei servizi, con la sua frammentazione e presenza di piccole imprese, facilita queste pratiche, rendendo necessario uno sforzo mirato per controlli e regolarizzazione.nnIn questo contesto, le agenzie per il lavoro giocano un ruolo cruciale promuovendo la legalità e la trasparenza nei rapporti lavorativi. Assolavoro evidenzia come queste agenzie favoriscano percorsi contrattuali regolari, formazione e mediazione tra domanda e offerta, contribuendo così a ridurre il tasso di lavoro irregolare. Strategie efficaci integrano controlli, incentivi fiscali, formazione e digitalizzazione delle procedure, nonché una collaborazione costante tra pubblico e privato. Le proposte di Assolavoro includono semplificazione amministrativa e maggiore supporto territoriale per combattere efficacemente il lavoro sommerso, puntando a un mercato del lavoro più competitivo e inclusivo per il futuro.