La Nuova Riforma del Voto di Condotta: Cosa Cambia

La Nuova Riforma del Voto di Condotta: Cosa Cambia

La riforma del voto di condotta 2025, approvata dal Governo Italiano e operativa dal 2025/2026, rappresenta un cambiamento profondo nel sistema scolastico nazionale, schematizzando la condotta come componente fondamentale nella valutazione complessiva dello studente. Tale riforma introduce una stretta sulle regole disciplinari: un voto di condotta insufficiente pari a 5 determina la bocciatura automatica senza possibilità di recupero, mentre il 6 in condotta obbliga la redazione di un elaborato di riflessione sulla cittadinanza attiva. Questo documento, più di un semplice adempimento, diventa strumento educativo per favorire la responsabilizzazione e l’impegno civico. L’obiettivo principale è trasformare le sanzioni disciplinari in percorsi di crescita e non in meri provvedimenti punitivi, promuovendo esperienze di educazione civica e partecipazione sociale in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado.

Le motivazioni della riforma si fondano sulla necessità di riaffermare il ruolo autorevole della scuola nella formazione del cittadino, contrastando fenomeni di bullismo, vandalismo e disimpegno che avevano diminuito l’importanza attribuita al comportamento rispetto ai risultati accademici. Con un approccio inclusivo, il sistema mira ad armonizzare le regole a livello nazionale, garantendo che ogni istituto applichi criteri chiari e uniformi. La scuola, in collaborazione con famiglie e comunità, assume così un ruolo centrale nell’educazione civica, rendendo il voto di condotta un indicatore della maturità relazionale e sociale dello studente, oltre che un elemento decisivo nel suo percorso scolastico.

L’introduzione di regole rigide ma accompagnate da percorsi personalizzati di recupero e formazione è accolta con interesse ma anche con qualche apprensione da parte di educatori e famiglie. La riforma impone una maggiore partecipazione di tutti gli attori scolastici, trasformando il comportamento da elemento secondario a fulcro della vita scolastica. Nel futuro prossimo, il successo di questa normativa dipenderà dalla capacità delle scuole di gestire con equilibrio la dimensione educativa e la necessità di rigore, evitando approcci burocratici e privilegiando il dialogo e la crescita integrale degli studenti, affinché la scuola diventi un autentico laboratorio di cittadinanza attiva.