Ius scholae e scuola: cittadinanza e rendimento scolastico

Ius scholae e scuola: cittadinanza e rendimento scolastico

Il tema della cittadinanza degli studenti stranieri nelle scuole italiane coinvolge aspetti giuridici, sociali ed educativi, con profonde implicazioni per l'integrazione. Il dibattito sullo ius scholae, cioè il diritto alla cittadinanza al completamento di un ciclo scolastico, è tornato centrale, poiché riguarda giovani spesso nati e cresciuti in Italia ma ancora privi di cittadinanza, con un impatto diretto sul loro percorso scolastico e inclusione sociale.

I dati emersi da un report di Save the Children evidenziano che il 10,6% degli studenti italiani è di origine straniera, di cui il 67,5% è nato in Italia. Questa presenza significativa mette in luce come la cittadinanza diventi un elemento discriminante più che la semplice origine. Il mancato riconoscimento della cittadinanza incide negativamente sul rendimento scolastico: ad esempio, tra i maschi stranieri senza cittadinanza, il 30% non frequenta le scuole superiori, un indicatore di esclusione sociale e scolastica rilevante. I giovani senza cittadinanza affrontano maggiori difficoltà nell’accesso ad attività integrative e sperimentano un senso di esclusione che si riflette sui risultati.

L’acquisizione della cittadinanza tramite lo ius scholae rappresenterebbe una leva importante per promuovere inclusione e uguaglianza di opportunità, mitigando fenomeni come l’abbandono scolastico e migliorando la partecipazione attiva nella comunità scolastica. Tuttavia, occorre un equilibrio fra apertura e sicurezza, oltre a un coinvolgimento coordinato di istituzioni, famiglie e comunità per costruire una scuola veramente inclusiva. Implementare politiche mirate e strumenti di supporto è essenziale per valorizzare il potenziale di questi studenti e favorire una società più giusta e coesa.