
Il mercato dei PC USA rallenta: effetto dazi e crisi della domanda
Il mercato dei PC negli Stati Uniti nel secondo trimestre del 2025 ha registrato una stagnazione senza precedenti, segnando uno 0% di crescita rispetto all'anno precedente, con un quadro che riflette una serie di sfide strutturali. Contrariamente alla crescita globale del settore, che raggiunge un +9%, gli Stati Uniti si trovano bloccati a causa soprattutto delle conseguenze delle politiche commerciali di Washington, in particolare i dazi imposti sulle importazioni di componenti e prodotti finiti dall'Asia. Queste tariffe hanno aumentato i costi per produttori e consumatori, rallentando quindi le vendite e inducendo prudenza negli acquisti sia nel settore consumer che in quello business. In risposta, i produttori statunitensi hanno adottato strategie di sovrapproduzione per anticipare eventuali ulteriori inasprimenti dei dazi e prepararsi a un possibile recupero della domanda, ma ciò ha creato un eccesso di scorte che potrebbe portare a una pressione ribassista sui prezzi. Parallelamente, a livello globale il mercato continua a espandersi grazie a innovazioni tecnologiche e investimenti in nuove categorie di prodotti, mentre negli USA la saturazione di mercato e le tensioni commerciali frenano la crescita. Le previsioni degli analisti, tra cui Jean Philippe Bouchard, indicano un possibile peggioramento della domanda nei prossimi mesi, accentuando le difficoltà della filiera tecnologica americana, che già mostra segni di rallentamento occupazionale e di investimenti. Per superare questa impasse, il settore guarda a tre direzioni chiave: una possibile riduzione dei dazi tramite accordi commerciali, una spinta innovativa verso prodotti di nuova generazione e un ripensamento dei modelli di business con formule as-a-service e leasing. Il 2025 rappresenta dunque un anno cruciale per l'industria dei PC negli USA, la cui capacità di rinnovarsi dipenderà dall'equilibrio politico-industriale e dalle strategie di rilancio del mercato.