
Dopo i 50 anni l'invecchiamento accelera: cosa dice la scienza
Negli ultimi anni, la ricerca sull'invecchiamento ha evidenziato come intorno ai 50 anni si verifichi una vera e propria accelerazione del declino fisiologico degli organi vitali. Uno studio pubblicato su _Cell_ nel 2025, basato sull'analisi di campioni di organi di 76 persone di varie età, ha identificato questa soglia anagrafica critica in cui il decadimento organico, precedentemente lento e graduale, assume un ritmo più marcato. Tra i primi tessuti interessati figurano i vasi sanguigni, che mostrano precoce perdita di elasticità e ridotta capacità di rigenerazione, aumentando così il rischio cardiovascolare. Il pancreas e la milza seguono nel declino: il primo con una ridotta produzione di insulina e insulino-resistenza, il secondo con una diminuita funzione immunitaria e filtrante del sangue. Questi cambiamenti biologici risultano particolarmente evidenti tra i 45 e i 55 anni, definendo un periodo di svolta in cui i meccanismi cellulari di riparazione e regolazione si indeboliscono e l'infiammazione controllata diminuisce, aumentandone il deterioramento rapido. Le implicazioni pratiche dello studio suggeriscono di anticipare programmi di screening preventivi e interventi mirati in questa fascia d'età, promuovendo stili di vita sani e controlli medici regolari. Pur riconoscendo i limiti del campione analizzato, la ricerca rappresenta un passo cruciale verso una medicina preventiva personalizzata, orientata a individuare e gestire precocemente l'invecchiamento, garantendo una migliore qualità della vita nella società sempre più longeva di oggi.