
Date Certezze: Pensioni e Sanità a Carico dei Datori
L’Osservatorio Change Lab Italia 2030 di Groupama evidenzia una trasformazione radicale nella percezione italiana del welfare, soprattutto per quanto riguarda pensioni e sanità. I dati mostrano come la fiducia nel sistema pubblico sia in forte diminuzione: secondo la ricerca, un lavoratore su due ritiene che il futuro della pensione e dell’assistenza sanitaria passerà principalmente per l’impegno diretto dei datori di lavoro. Tuttavia, il 63% degli italiani prevede già oggi la necessità di integrare la pensione pubblica con altre fonti di reddito. Tale scenario è accentuato dall’invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione della forza lavoro, che mettono a dura prova la sostenibilità del sistema previdenziale nazionale. L’aumentata longevità e uno dei tassi di natalità più bassi d’Europa aggravano la necessità di interventi strutturali, ma le risposte politiche e pubbliche tardano a soddisfare le urgenze avvertite, soprattutto dalle giovani generazioni e dalle famiglie monoreddito. Nell’attesa di riforme incisive, le aziende diventano protagoniste nella ricerca di nuove forme di tutela e di soluzioni alternative per la sicurezza economica dei lavoratori italiani.
Il calo della fiducia nei servizi statali si riflette in una crescente domanda di soluzioni di welfare integrativo, sia pensionistico che sanitario. I sistemi aziendali prendono sempre più piede attraverso fondi pensione negoziali, piani di previdenza integrativa e polizze assicurative sanitarie dedicate ai dipendenti. L’Osservatorio evidenzia che il 41% degli italiani beneficia già oggi di una copertura sanitaria finanziata dal proprio datore di lavoro, un dato in crescita ma ancora distante dai livelli di altri grandi Paesi europei dove queste forme sono ormai consolidate da tempo. Le aziende che adottano queste soluzioni non solo rispondono a un bisogno sociale ma riescono anche a fidelizzare i dipendenti e a migliorare il proprio appeal sul mercato del lavoro, specialmente nei confronti dei giovani più scettici rispetto al futuro pensionistico. La copertura sanitaria aziendale, infatti, contribuisce a una maggiore qualità della vita lavorativa e a una riduzione delle assenze per malattia, configurandosi come asset strategico per la retention e la produttività interna.
Particolarmente critica è la situazione dei giovani lavoratori italiani: secondo Change Lab, il 15% degli under 35 teme di non andare mai in pensione e il 17% si aspetta di lavorare a tempo indeterminato ben oltre l’età legale. L’instabilità delle carriere, la diffusione di contratti atipici e una previdenza pubblica sempre più legata alla continuità lavorativa rendono difficile accumulare un montante sufficiente per una pensione dignitosa. Le soluzioni proposte per colmare questo “rischio generazionale” includono campagne di informazione mirate, incentivi fiscali per la previdenza integrativa, maggiore co-finanziamento aziendale per i giovani e modelli di welfare aziendale flessibile, che permettano di convertire benefit in contributi previdenziali. Nel contesto europeo, dove la copertura aziendale è più diffusa, l’Italia deve accelerare l’estensione di questi strumenti anche ai lavoratori autonomi e alle categorie più vulnerabili. In definitiva, la responsabilità delle aziende nel campo del welfare diventa fondamentale per ricostruire fiducia, sostenibilità sociale e garantire sicurezza economica alle nuove generazioni.