
Cina convoca Nvidia: sicurezza chip H20 e tensioni globali
La Cina ha convocato Nvidia per affrontare gravi preoccupazioni legate alla sicurezza dei microchip H20, componenti fondamentali per l'intelligenza artificiale. La Cyberspace Administration of China richiede dettagliate comprovazioni per valutare eventuali vulnerabilità e backdoor, sospettati di compromettere la sicurezza nazionale attraverso possibili accessi clandestini nei dispositivi. Questo episodio si inscrive nel più ampio contesto delle tensioni geopolitiche Usa-Cina, dove il controllo delle tecnologie avanzate diventa cruciale per il potere globale.
Le preoccupazioni non sono solo di natura tecnica, ma anche strategica: Nvidia, leader mondiale nella produzione di chip per intelligenza artificiale, si trova sotto pressione sia dalle sanzioni americane che dalla crescente diffidenza cinese. Vulnerabilità e backdoor rappresentano minacce significative nella cybersicurezza, specialmente in un'epoca in cui dati e infrastrutture digitali sono vulnerabili a intrusioni indesiderate. La sicurezza dei chip H20 è pertanto essenziale non solo per il funzionamento tecnologico, ma anche come simbolo di sovranità digitale, in linea con la visione di Xi Jinping per un'autonomia tecnologica cinese.
La risposta di Nvidia è collaborativa, fornendo documentazioni e garantendo audit approfonditi richiesti dalle autorità cinesi, che al contempo sostengono le aziende locali come SMIC e Huawei nel processo di riduzione della dipendenza tecnologica dall'estero. La disputa riflette una guerra commerciale più ampia che evidenzia il rischio di frammentazione delle supply chain globali, con possibili blocchi tecnologici separati tra Stati Uniti e Cina, minacciando la sicurezza e la cooperazione internazionale nel lungo termine.