
Chi ha spostato 80.000 Bitcoin dormienti dal 2011?
L’evento del 4 luglio 2025 ha scosso il mondo delle criptovalute con il trasferimento di 80.000 Bitcoin appartenenti a wallet dormienti dal 2011, equivalenti a oltre 8,6 miliardi di dollari. Questi Bitcoin, rimasti inattivi per oltre un decennio, erano detenuti probabilmente da primi miner o entità storiche che hanno creduto nel progetto Bitcoin fin dall’inizio. Il valore di ogni moneta, cresciuto da pochi centesimi a oltre 107.500 dollari, rende questo trasferimento il più grande nella storia delle criptovalute per fondi così antichi. La movimentazione è avvenuta tramite otto transazioni da 10.000 BTC ciascuna, risultando altamente pianificata e sicura, senza apparenti segnali di vendita o conversione in valuta fiat, suggerendo intenti di riorganizzazione o rafforzamento della privacy.
L’analisi tecnica evidenzia che non sono stati coinvolti exchange, escludendo ipotesi di frodi o hackeraggi, e destando sospetti sulle identità che rimangono anonime ma connessi ai primi pionieri della blockchain. Il mercato ha vissuto una fase di volatilità seguita da calma, dato che nessuna vendita massiva è stata avviata; tuttavia, la mossa ha risvegliato timori sulle influenze delle "balene" e confermato la natura volatile e speculativa del Bitcoin.
Dal punto di vista della sicurezza e della regolamentazione, l’evento solleva sfide legate alla trasparenza, alla conservazione delle chiavi private, alla gestione dei wallet storici e alla necessità di nuove politiche internazionali. In parallelo, si riapre il dibattito sulla distribuzione della ricchezza cripto, con effetti psicologici sugli investitori retail e istituzionali. Infine, il fatto sottolinea che il fenomeno dei wallet dormienti non è ancora esaurito e potrebbe rappresentare nei prossimi anni un fattore chiave nelle dinamiche di mercato e nella concezione stessa degli asset digitali nel futuro.