Caos nella scuola coreana dopo il ritiro del ministro

Caos nella scuola coreana dopo il ritiro del ministro

Il ritiro della nomina di Lee Jin-sook a ministro dell’istruzione, annunciato il 20 luglio 2025 dal presidente Lee Jae-myung, ha scosso il sistema educativo sudcoreano e la sua governance. Questa decisione è stata motivata da gravi accuse di plagio rivolte alla candidata, scatenando un clima di sfiducia e crisi politica che minaccia la continuità delle riforme educative, in particolare la strategia '10 SNUs', un progetto ambizioso per elevare dieci università sudcoreane ai vertici globali. La caduta di Lee ha creato un vuoto nel Ministero dell’Istruzione che rallenta l’attuazione delle riforme, alimenta l’incertezza negli atenei e rischia di indebolire la posizione internazionale della Corea del Sud nel settore accademico. Al contempo, la vicenda ha acceso un dibattito pubblico acceso sulle dinamiche di trasparenza e integrità nelle nomine governative, evidenziando una piaga ricorrente nel sistema politico-coreano. La pressione delle opposizioni e della società civile si fa sentire, spingendo per una riforma più rigorosa dei meccanismi di selezione e per un rinnovato impegno nel garantire meritocrazia e chiarezza. La situazione rappresenta dunque un bivio critico: da un lato il rischio di un blocco delle iniziative di modernizzazione educativa, dall’altro la possibilità di avviare una stagione di rinnovamento e responsabilizzazione nel governo dell’istruzione, puntando su trasparenza, merito e visione strategica a lungo termine. La Corea del Sud dovrà infatti riaffermare il proprio ruolo globale nel mondo accademico superando questa crisi con scelte autorevoli e condivise.