Blocco porno UK: la verifica età fa crescere le VPN

Blocco porno UK: la verifica età fa crescere le VPN

La recente introduzione della legge britannica che impone la verifica dell’età per l’accesso ai siti pornografici ha segnato una svolta significativa nel controllo di contenuti per adulti online, puntando a proteggere i minori. Questa normativa, conosciuta come "legge pornografia Regno Unito 2025", richiede ai gestori dei siti di implementare sistemi di verifica rigorosi, come l’upload di documenti d’identità o video selfie. Tuttavia, l’entrata in vigore del blocco ha portato a un aumento esponenziale nell’uso di VPN, strumenti che permettono agli utenti di aggirare i limiti geografici e accedere ai contenuti vietati. Questo fenomeno solleva questioni complesse riguardo l’efficacia reale delle restrizioni e la tutela della privacy online.

L’obbligo di fornire dati personali sensibili ha scatenato preoccupazioni rispetto alla sicurezza delle informazioni e al rischio di violazioni. Molte associazioni per i diritti digitali denunciano potenziali abusi e la possibilità che utenti meno esperti possano essere esclusi per il digital divide. Le sanzioni per i siti non conformi, fino a 18 milioni di sterline, hanno portato many piattaforme minori a limitare l’accesso ai visitatori britannici, mentre i grandi operatori investono in tecnologie di verifica avanzate, anche se con dubbi riguardo all’anonimato.

Nel complesso, la legge evidenzia la difficoltà di bilanciare la protezione dei minori, la privacy dei cittadini e l’efficacia tecnologica. Il ricorso ai VPN indica che la soluzione tecnica da sola non basta, e rimane centrale il ruolo dell’educazione e del dialogo tra istituzioni, aziende e società civile per trovare metodi più rispettosi e sostenibili. Il Regno Unito si pone così come laboratorio internazionale per future strategie di regolamentazione digitale e diritti umani nel cyberspazio.