
ARM rivoluziona i datacenter: crescita record dal 2021
Negli ultimi anni, l’architettura ARM ha rivoluzionato il settore dei datacenter, emergendo come valida alternativa ai processori x86 di Intel e AMD, che dominavano storicamente il mercato. Dal 2021 in poi, ARM ha visto una crescita esponenziale grazie alla domanda crescente di potenza computazionale efficiente, basso consumo energetico e ottimizzazione dei costi. Giganti tecnologici come Amazon, Google, Microsoft e NVIDIA hanno adottato massicciamente soluzioni basate su ARM, come i chip Graviton di AWS, segnando un cambio di paradigma nell’industria ICT. L’architettura ARM si distingue per la sua struttura RISC che garantisce alta efficienza energetica, scalabilità e sicurezza avanzata, tutti aspetti fondamentali per l’operatività dei moderni datacenter.
Questa crescita è riflessa non solo nell’aumento vertiginoso degli utenti e datacenter ARM-based – passati a oltre 70.000 – ma anche nell’espansione dell’ecosistema software adeguato, che ha raddoppiato le applicazioni compatibili in soli tre anni. La sinergia tra ARM e il mondo dell’intelligenza artificiale è particolarmente cruciale: la modularità dei chip ARM, combinata a GPU e ASIC, facilita soluzioni AI efficienti e scalabili. Di conseguenza, il mercato cloud si sta trasformando, con operatori che offrono istanze personalizzate e più sostenibili, costringendo Intel e AMD a rivedere le proprie strategie tecnologiche.
L’affermarsi di ARM comporta anche importanti implicazioni occupazionali, spingendo la formazione verso competenze dedicate all’architettura ARM e all’ottimizzazione di infrastrutture cloud ibride. Per Europa e Italia si aprono opportunità di innovazione, anche se con sfide legate alla limitata presenza di fornitori locali di chip. In sintesi, ARM sta delineando il futuro dei datacenter, imponendo un modello che premia efficienza, sicurezza e sostenibilità, con ricadute positive per l’intero ecosistema tecnologico globale e regionale.