
Algeria vieta le criptovalute: stop anche al possesso
Nel 2025, l'Algeria ha adottato una legge che vieta non solo il trading, il mining e qualsiasi attività legata alle criptovalute, ma anche il semplice possesso di esse, con pene severe che prevedono da due a dodici mesi di carcere e multe elevate. Questa normativa rappresenta uno dei divieti più severi a livello mondiale e ha suscitato forte eco sia tra cittadini che operatori economici, sollevando interrogativi riguardo alla libertà economica e all'innovazione tecnologica nel Paese.
La legge, pubblicata il 24 luglio 2025, criminalizza ogni forma di attività con criptovalute, inclusa la mera detenzione. Le motivazioni addotte dal legislatore riguardano la sicurezza dell'ordine pubblico, la prevenzione dei reati informatici e la tutela della moneta nazionale. Tali misure puntano a contrastare operazioni illegali, riciclaggio e la fuga di capitali, preservando il controllo statale sull'economia.
Le conseguenze di questa normativa sono significative: molte startup e operatori del fintech hanno sospeso le loro attività, mentre cittadini che utilizzavano criptovalute come forma di risparmio sono ora esposti a controlli e sanzioni. A livello internazionale, la legge ha suscitato critiche per la criminalizzazione del possesso e per i possibili effetti negativi sull'innovazione e sui diritti digitali, evidenziando un approccio molto restrittivo in un contesto globale ancora in evoluzione.