Accordo sui dazi: Italia chiede all'Ue più coraggio

Accordo sui dazi: Italia chiede all'Ue più coraggio

L'accordo sui dazi tra la Commissione Europea, rappresentata da Ursula von der Leyen, e gli Stati Uniti, sotto la presidenza Trump, rappresenta un momento cruciale ma non definitivo nelle relazioni commerciali transatlantiche. Il Governo italiano accoglie positivamente il primo passo verso la riduzione delle tensioni commerciali, ma rimane cauto sottolineando che l'accordo non ha ancora valore vincolante e che sono ancora molte le questioni aperte che riguardano in particolare settori strategici dell'economia italiana e europea. La premier Giorgia Meloni insiste sull'importanza che l'Unione Europea agisca coesa e con decisione, evitando che la tregua sui dazi si riveli una parentesi fragile, promuovendo un rafforzamento del Mercato Unico europeo e sostenendo le imprese maggiormente colpite. Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha fissato una soglia minima accettabile del 15% di dazi, fondamentale per la tutela della manifattura e dell'industria italiane, sottolineando la necessità di un equilibrio tra apertura dei mercati e protezione dei comparti strategici. L'Italia chiede un'azione più incisiva dell'UE, anche attraverso un tavolo tecnico permanente, al fine di monitorare l'impatto dei dazi e promuovere l'innovazione e l'integrazione economica. Il contesto internazionale resta incerto, e il rischio di una guerra commerciale non è eliminato, ma l’accordo rappresenta un’opportunità che richiede però rapidità e azioni concrete. Le reazioni politiche sono mescolate tra ottimismo prudente e richieste di maggior chiarezza da parte del mondo economico. Il futuro delle relazioni UE-USA va gestito con visione a lungo termine, puntando su coesione, innovazione e sostegno ai settori chiave, per consolidare la credibilità e la competitività europea a livello globale. Infine, l'accordo, seppur parziale, offre all'Europa una finestra di opportunità vitale che richiede coraggio e coesione da parte dei leader europei, Italia in prima linea, per trasformarla in un modello di sviluppo equo e duraturo.