
Scuola inclusiva: l'accessibilità resta una sfida
L'inclusione scolastica degli alunni con disabilità in Italia continua a rappresentare una sfida significativa nonostante l'aumento costante degli studenti con esigenze speciali. Nel 2023/24, sono 359mila gli alunni con disabilità, con una crescita del 6% rispetto all'anno precedente e un incremento del 26% negli ultimi cinque anni. Questo aumento evidenzia una maggiore attenzione diagnostica e un riconoscimento del diritto all'istruzione inclusiva, ma richiede parallelamente un potenziamento strutturale e normativo degli edifici scolastici per garantirne l'accessibilità.
Le barriere architettoniche costituiscono uno degli ostacoli più rilevanti: mentre il 71% delle scuole è dotato di rampe accessibili, solo il 15% dispone di servoscala o piattaforme elevatrici, strumenti essenziali per gli studenti con disabilità motorie gravi. Situazioni di accessibilità parziale o disomogenea, soprattutto in scuole datate o con vincoli economici, limitano l'autonomia degli studenti e la loro partecipazione piena alla vita scolastica. Sebbene normative precise esistano fin dagli anni Ottanta e finanziamenti pubblici, anche tramite il PNRR, siano stati stanziati, la loro applicazione risulta discontinua, con marcate differenze territoriali e ritardi burocratici.
Il ruolo delle istituzioni è cruciale nel promuovere una scuola realmente inclusiva attraverso piani a lungo termine, collaborazione con associazioni di disabilità e investimenti mirati. Le pratiche virtuose, come quelle in Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia, dimostrano che una progettazione condivisa e un approccio universale possono garantire spazi accessibili a tutti. La scuola inclusiva richiede, pertanto, un impegno coordinato per rimuovere ostacoli fisici e culturali, trasformando diritti sanciti in una quotidianità vissuta nelle aule, nei corridoi e negli spazi comuni.