Scena muta maturità: studenti e docenti in rivolta

Scena muta maturità: studenti e docenti in rivolta

La maturità italiana rappresenta un momento chiave nella vita scolastica e, dal 2025, è stata introdotta una nuova normativa dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che impone agli studenti l'obbligo di presentarsi all'esame orale, pena la bocciatura e la ripetizione dell’intero anno scolastico. Questa decisione, che elimina le precedenti possibilità di recupero per assenze giustificate, ha provocato forti proteste da parte degli studenti, i quali denunciano una scuola sempre più autoritaria e orientata a una competizione esasperata, che non valorizza il dissenso critico ma lo punisce severamente. Valditara difende la riforma sottolineando l'importanza della disciplina, mentre le rappresentanze studentesche evidenziano il rischio di aumentare la dispersione scolastica e la mancata attenzione alle reali esigenze dei giovani. Il dibattito si concentra sul fatto che molti giovani non vedono il loro dissenso come semplice ribellione, ma come espressione di un disagio reale verso una scuola che enfatizza le performance standardizzate a discapito dell'inclusione e della crescita personale. Inoltre, in Italia si riscontra un alto tasso di abbandono scolastico che le riforme attuali non riescono ad arginare, in contrasto con altri paesi europei dove valutazioni più graduali e flessibili favoriscono ambienti più sereni. La questione della democrazia scolastica emerge come centrale, dato che la partecipazione studentesca è marginalizzata e le istanze critiche sono spesso stigmatizzate. La discussione si conclude con un appello a ripensare profondamente il modello educativo italiano, per trasformare la maturità in un rito di passaggio che valorizzi la pluralità delle voci e prepari cittadini consapevoli e partecipativi.