
Scienza e tagli: allarme degli ex direttori Nasa
La lettera congiunta degli ex direttori scientifici della NASA rivolta al Congresso USA ha acceso un allarme importante riguardo ai drastici tagli proposti dal governo Trump al budget scientifico per il 2026, che prevedono una riduzione del 47%. Questo drastico ridimensionamento mette a rischio decine di missioni attuali e future, minaccia la posizione degli Stati Uniti come leader mondiale nella scienza spaziale e costituisce un pericolo per l'intera economia legata alla ricerca spaziale, vista come motore storico di sviluppo tecnologico, economico e sicurezza nazionale.
I tagli sono giustificati dall'amministrazione come una necessità di contenimento della spesa pubblica, ma comportano cancellazioni di missioni, perdita di personale qualificato, interruzione di collaborazioni internazionali e perdita di competenze fondamentali. La riduzione si concentra soprattutto sulla ricerca scientifica non umana, come astrofisica, monitoraggio climatico e missioni robotiche, mentre il programma Artemis riceve finanziamenti mantenuti o ampliati. Questa spaccatura politica rischia di penalizzare la scienza di base, fondamentale per l'innovazione tecnologica e la sicurezza ambientale.
Il Congresso ha un ruolo cruciale in questa partita, essendo chiamato a decidere sugli stanziamenti. La decisione influenzerà profondamente la leadership tecnologica e scientifica degli USA, a rischio di essere superata da potenze emergenti come Cina e Europa. Gli ex direttori e il mondo accademico sottolineano che investire nella NASA non è solo una spesa, ma un investimento strategico per la crescita economica, la sicurezza e la proiezione internazionale degli Stati Uniti, invitando il Congresso a considerare il valore a lungo termine della scienza spaziale e a evitare un punto di non ritorno che potrebbe compromettere il futuro americano nell’esplorazione e innovazione spaziale.