
Elisabetta Belloni lascia la UE: nuove tensioni diplomatiche
Elisabetta Belloni si dimette dal ruolo di ambasciatrice italiana presso l'Unione Europea in un momento di forti tensioni internazionali, inclusa la guerra in Ucraina e il deteriorarsi dei rapporti tra Italia e Iran. Questa decisione segue una precedente rottura con la presidenza del Consiglio italiano, indicando una difficoltà nei rapporti tra la diplomatica e i vertici politici, e gettando luce sulle fratture interne sia a Roma che a Bruxelles. Considerata una figura di massimo rilievo e con una carriera segnata da incarichi prestigiosi, Belloni viene ora definita come "riserva della Repubblica", pronta a intervenire nelle emergenze nazionali. La sua uscita si colloca in un contesto geopolitico critico per l’Unione Europea, dove la mancanza di coesione e le divergenze tra i governi nazionali complicano la definizione di una politica estera comune. Problemi come la crisi con l’Iran e il caso dell’arresto della giornalista Cecilia Sala evidenziano le tensioni tra un approccio diplomatico riservato e una politica estera più muscolare voluta dall’attuale esecutivo italiano guidato da Giorgia Meloni. La partenza di Belloni solleva quindi interrogativi sulla capacità dell'Italia di mantenere un ruolo autorevole a Bruxelles e apre la sfida di trovare un successore altrettanto competente e diplomaticamente abile, in un periodo caratterizzato da forti discontinuità e sfide globali per l’Unione Europea.