
Rapporto INVALSI 2025: luci e ombre sulla scuola italiana
Il Rapporto INVALSI 2025 fornisce una fotografia dettagliata dello stato attuale della scuola italiana, evidenziando progressi e criticità. Il dato più positivo è la significativa riduzione della dispersione scolastica, scesa dal 21% nel 2018 a circa il 9%, grazie a politiche di rafforzamento dell’obbligo scolastico e interventi di tutoraggio. Tuttavia, permangono forti divari territoriali, con il Sud Italia che registra ancora tassi di abbandono vicini al 15%, sottolineando l'urgenza di misure specifiche per queste aree. Parallelamente, la complessità della popolazione scolastica italiana cresce, con un aumento di studenti con bisogni educativi speciali e di origini migratorie, imponendo una sfida nella personalizzazione e nell’adeguatezza degli strumenti educativi. Questo nuovo scenario rende più difficile garantire competenze solide a tutti. Un elemento preoccupante segnalato riguarda il calo dei risultati medi in italiano, matematica e inglese: mentre più studenti terminano il percorso scolastico, cresce la percentuale di quelli che raggiungono solo competenze di base, rischiando un appiattimento verso il basso del sistema formativo. La crisi della matematica è particolarmente accentuata nel Mezzogiorno, dove solo il 45% raggiunge livelli adeguati rispetto al 65% del Nord, influenzata da fattori socio-culturali e dalla carenza di docenti qualificati. L’assottigliarsi delle eccellenze in tutte le discipline rappresenta un campanello d’allarme, evidenziando come l’inclusione non sia stata bilanciata da politiche di valorizzazione dei talenti, con conseguenze sulla competitività nazionale. In controtendenza emerge un miglioramento nel dominio della lingua inglese, frutto di investimenti, scambi internazionali e stimoli quotidiani. Gli esperti sottolineano che per affrontare queste sfide occorrono politiche integrate, rafforzamento della formazione docenti, e piani mirati a supportare le scuole più fragili, soprattutto al Sud. Solo una scuola capace di coniugare inclusione e elevata qualità potrà contribuire a ridurre divari e rilanciare lo sviluppo del Paese, migliorando tanto la coesione sociale quanto la competitività globale dell’Italia.