Scuole periferiche: la sfida di Napoli tra disuguaglianze e rilancio

Scuole periferiche: la sfida di Napoli tra disuguaglianze e rilancio

La situazione educativa nelle periferie di Napoli rappresenta una sfida cruciale per l'Italia, evidenziando profonde disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud. Le scuole periferiche napoletane soffrono di carenze infrastrutturali, scarsità di risorse e disagio sociale, che si riflettono in alti tassi di abbandono scolastico e risultati didattici inferiori rispetto a realtà come Milano. Pierpaolo Bombardieri, Segretario Generale della Uil, ha sottolineato l'importanza di investimenti strutturali, evidenziando come l'istruzione possa essere la chiave per la rinascita sociale e civile dei giovani. Si tratta di una questione che va oltre la semplice edilizia scolastica, coinvolgendo il capitale sociale, la partecipazione delle famiglie e l'integrazione con il territorio.

La condizione degli studenti nelle aree svantaggiate è caratterizzata da una doppia difficoltà: apprendere in contesti con gravi carenze materiali e sociali, e affrontare la povertà educativa e la marginalità. La mancanza di servizi extrascolastici, la scarsità di personale qualificato e il rischio di criminalità limitano le opportunità di crescita. Gli investimenti devono quindi essere sensibili, lungimiranti e affiancati a politiche di welfare e coinvolgimento comunitario. Rappresenta un nodo fondamentale anche la connessione tra scuola e lavoro, per evitare dispersione scolastica e fornire percorsi di orientamento e formazione professionale.

In conclusione, per rilanciare le scuole periferiche di Napoli e del Sud Italia serve una visione integrata e condivisa, che coniughi risorse economiche, innovazione educativa e partecipazione sociale. Progetti come la 'Città dei Servizi' a Portici offrono modelli da replicare. La valorizzazione della scuola come "fabbrica di futuro" è indispensabile per garantire pari opportunità educative, ridurre le disuguaglianze e favorire la crescita culturale e professionale dei giovani, nella prospettiva di una società più equa e coesa.