Indicazioni Nazionali storia: le critiche di Brusa inascoltate

Indicazioni Nazionali storia: le critiche di Brusa inascoltate

Le Nuove Indicazioni Nazionali per la storia, pubblicate il 7 luglio 2025, rappresentano il documento guida per l'insegnamento della storia nelle scuole italiane. Nonostante l'aspettativa di un rinnovamento significativo, il testo ha suscitato un dibattito acceso, soprattutto per le critiche di Antonio Brusa, rinomato esperto in didattica storica. Brusa denuncia una mancanza di modifiche sostanziali e un'adesione a una visione tradizionale che privilegia l'identità nazionale senza valorizzare il metodo scientifico e le competenze critiche degli studenti. Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) aveva presentato osservazioni volte a rendere l'insegnamento più inclusivo, scientifico e innovativo, ma queste sono state ampiamente ignorate dalla Commissione incaricata della revisione. Questa scelta rischia di mantenere uno status quo che non risponde alle esigenze di una società globale e in trasformazione.

Il confronto tra innovazione e conservatorismo pedagogico emerge con forza: mentre Brusa e molti storici auspicano un approccio didattico basato sull'analisi critica, il testo si concentra su una narrazione identitaria, trascurando prospettive transnazionali e il coinvolgimento attivo degli studenti. Tale impostazione potrebbe rendere la storia una disciplina percepita come distante e poco rilevante per le nuove generazioni. Le reazioni del mondo della scuola ribadiscono la necessità di un cambiamento profondo capace di stimolare interesse e competenze nel pensiero storico.

Guardando al futuro, le critiche sollevate indicano la necessità di un dialogo costante tra istituzioni, docenti, esperti e studenti per innovare l'offerta formativa. Mantenere l'identità nazionale è importante ma va inserito in un quadro più ampio, scientifico e pluralista. Solo con un ascolto reale delle istanze provenienti dal campo scolastico si potrà costruire un insegnamento della storia moderno, inclusivo e capace di preparare cittadini consapevoli e critici, pronti a interpretare il presente e i mutamenti globali con strumenti adeguati.