
Editori Ue: Google sotto accusa per riassunti IA
La recente denuncia della Independent Publishers Alliance contro Google ha acceso un acceso dibattito sull'uso delle panoramiche IA, ossia sintesi testuali generate da intelligenza artificiale, inserite direttamente nelle pagine dei risultati di ricerca. Gli editori europei lamentano come queste sintesi riducano il traffico diretto ai loro siti, causando perdite economiche significative e violando i diritti di copyright. Google, dal canto suo, difende l'innovazione e sottolinea il contributo significativo che la sua piattaforma porta ai siti web, sostenendo che le panoramiche IA rispettano la normativa vigente e sono pensate per valorizzare le fonti autorevoli.
Questa disputa sta coinvolgendo la Commissione Europea, obbligata a bilanciare la tutela della libera concorrenza e dei diritti di proprietà intellettuale con la promozione dell'innovazione tecnologica. La normativa UE attuale, come la direttiva 2019/790, offre alcune tutele agli editori ma lascia margini di ambiguità sull'uso di sintesi generate automaticamente. Gli editori indipendenti temono un ridimensionamento dello scenario pluralistico dell'informazione, soprattutto per le realtà più piccole che dipendono fortemente dal traffico proveniente dai motori di ricerca.
L'impatto economico si riflette in un circolo vizioso di minori visite, ridotte entrate pubblicitarie e meno risorse per la produzione giornalistica. Il futuro delle relazioni tra big tech e editoria europea appare incerto ma foriero di un possibile nuovo equilibrio, dove regole trasparenti e sistemi di remunerazione più giusti potrebbero garantire una convivenza proficua tra innovazione e tutela del lavoro editoriale. Le decisioni della Commissione europea saranno decisive per definire questo nuovo contesto.