Visti per studenti USA: social media defunti nella lista obbligatoria

Visti per studenti USA: social media defunti nella lista obbligatoria

Le recenti modifiche introdotte dal Dipartimento di Stato americano nel 2025 hanno reso obbligatoria la dichiarazione dei nomi utente su una lista di venti piattaforme social, molte delle quali obsolete o defunte come Vine e Google+, per chi richiede un visto studentesco (F e J). Questa misura prevede inoltre che i profili siano temporaneamente pubblici per facilitare i controlli di sicurezza, una richiesta che ha generato critiche legate alla privacy e alla praticità. Gli studenti si trovano così esposti e a volte obbligati a rivelare dettagli molto personali, con il rischio di autolimitazione, soprattutto per chi proviene da contesti in cui esprimere opinioni può essere pericoloso. Inoltre, la presenza di social media non più attivi nella lista ha creato confusione e incertezze, poiché molti giovani non hanno mai utilizzato tali piattaforme, generando difficoltà nel compilare correttamente il modulo DS-160 e rischi di pregiudizi nella valutazione delle domande.

Questa nuova regolamentazione ha avuto un impatto significativo sulle procedure di richiesta visto, causando ansia e incertezza fra gli studenti internazionali. Critiche sono state rivolte al Dipartimento di Stato per l'apparente eccesso burocratico e per una lista social media poco aggiornata, che si ritiene più legata a una manutenzione superficiale che a un'effettiva strategia di intelligence. Nonostante le pressioni, l'amministrazione americana mantiene la necessità di tali controlli, anche se si dichiara aperta a possibili aggiornamenti futuri per migliorare la gestione delle piattaforme obsolete. Esperti legali e organizzazioni per i diritti civili denunciano il pericolo di compromissione della privacy e delle libertà fondamentali, notando che tale controllo severo potrebbe indebolire l'attrattività delle università USA rispetto ad altri Paesi con regolamentazioni meno invasive.

A livello internazionale, gli Stati Uniti adottano un approccio più rigido rispetto a Europa, Canada e Australia, dove le richieste di informazioni sui social media sono più limitate o specifiche. Questo sbilanciamento potrebbe influire sulla scelta degli studenti stranieri, che oggi manifestano una certa reticenza a causa della burocrazia complessa e delle possibili violazioni della privacy. Si delinea così un futuro incerto per i visti studenti, segnato dalla necessità di bilanciare sicurezza nazionale e tutela dei diritti individuali. Le autorità sono chiamate a rivedere normative e modalità operative in modo più trasparente, moderno e rispettoso delle esigenze reali degli studenti, per evitare che l'ossessione per il controllo digitale comprometta l'immagine degli Stati Uniti come luogo di studio, innovazione e libertà d'espressione.