
Educazione emotiva e relazionale: sfida urgente per Scuola e Famiglia
L’educazione emotiva e relazionale rappresenta oggi una delle sfide più urgenti per la società italiana, specialmente alla luce dei cambiamenti sociali e della crescente influenza delle tecnologie digitali sulla vita dei giovani. I dati recenti mostrano che un numero significativo di adolescenti si affida a internet e ai social media per ottenere informazioni su relazioni e sentimenti, mentre scuola e famiglia, pilastri tradizionali dell’educazione, sono spesso percepiti come marginali o impreparati in questo ambito. La carenza di dialogo aperto e strutturato nei contesti educativi tradizionali favorisce l’isolamento dei giovani e li espone a messaggi errati o distorti, con ricadute negative sulle relazioni interpersonali e, in particolare, sui rapporti di genere. Social media e internet fungono da arene globali in cui, accanto a nuove possibilità di socializzazione, proliferano fenomeni di denigrazione delle donne, body shaming e modelli relazionali tossici, come evidenziato dalle indagini che riportano alte percentuali di percezione di comportamenti denigratori online.
La scuola italiana fatica a integrare in modo sistematico percorsi di educazione emotiva e relazionale, spesso limitandosi a progetti pilota sporadici e privi di continuità. Pur riconoscendo l’importanza di sviluppare competenze trasversali come l’empatia, la comunicazione affettiva e la gestione dei conflitti, il sistema scolastico resta ancorato a un modello prevalentemente curricolare, privo di linee guida nazionali univoche e di una formazione specifica per il personale docente. La situazione è aggravata dall’assenza di un’educazione sessuale obbligatoria, a differenza di quanto avviene in altre nazioni europee, il che priva i ragazzi di strumenti fondamentali per affrontare con consapevolezza e sicurezza i temi dell’affettività e del rispetto reciproco. Al tempo stesso, la famiglia vive nuove complessità: il dialogo tra genitori e figli resta spesso difficoltoso, viziato da imbarazzi e tabù, con il rischio che le domande più profonde rimangano irrisolte o finiscano per trovare risposta sui canali digitali più insidiosi.
Per far fronte a questa emergenza educativa, emerge la necessità di una strategia nazionale che renda l’educazione affettiva e relazionale parte integrante dei curricoli scolastici, accompagnata da percorsi formativi continui per insegnanti e genitori e da un rafforzamento dei servizi di ascolto e supporto nelle scuole. Solo attraverso una rinnovata alleanza tra scuola e famiglia, e con la collaborazione di istituzioni e società civile, sarà possibile creare un ambiente in cui i giovani possano sviluppare relazioni sane e consapevoli, prevenendo fenomeni di discriminazione e violenza, soprattutto contro le donne. In questa prospettiva, educazione e prevenzione devono procedere di pari passo, sostenute da politiche lungimiranti, investimenti in ricerca e monitoraggio continuo dei risultati per garantire che le nuove generazioni crescano all’insegna del rispetto, della responsabilità e dell’autenticità nei rapporti umani.