
Il docente trasversale: una svolta per le competenze emotive e relazionali nella scuola italiana
La legge 22 del 19 febbraio 2025 introduce in Italia la figura del docente trasversale, un ruolo innovativo che mira a rafforzare le competenze emotive e relazionali degli studenti, contrastando fenomeni come disagio giovanile, bullismo e abbandono scolastico. Questo docente non è legato a una singola materia ma opera trasversalmente nelle scuole, collaborando con i docenti curricolari per integrare abilità quali empatia, autostima e gestione dei conflitti, attraverso metodologie dinamiche e laboratoriali. La sua presenza risponde a esigenze emerse anche dai dati di istituti ufficiali, che evidenziano un aumento delle difficoltà psicologiche e sociali tra gli adolescenti, e rappresenta una trasformazione importante per la formazione integrale degli studenti. Le competenze emotive e relazionali sono considerate fondamentali nella didattica moderna, essenziali per favorire l'apprendimento, la collaborazione e la prevenzione del disagio sociale. La proposta di educazione affettiva avanzata da Gino Cecchettin, che suggerisce l'introduzione precoce di corsi per riconoscere e gestire emozioni, viene integrata nella riforma come un percorso continuo dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori, contribuendo a ridurre comportamenti aggressivi e a creare un ambiente scolastico più rispettoso e fiducioso. L'approccio del docente trasversale spazia da attività ludiche e laboratori fino a discussioni su argomenti attuali, adottando metodologie partecipative che coinvolgono attivamente gli studenti e favoriscono la loro crescita personale. In particolare, i docenti giovani risultano spesso più empatici e in sintonia con le nuove generazioni, seppur necessitino di formazione e supporto per affrontare situazioni complesse. La riforma rappresenta un'opportunità per innovare il sistema educativo italiano, permettendo di affrontare in modo integrato problematiche diffuse come bullismo e disagio, attraverso collaborazioni tra scuola, famiglie e servizi territoriali. Tuttavia, emergono alcune criticità legate a sovrapposizioni di ruolo, carichi di lavoro e difficoltà di valutazione delle competenze emotive, che la fase di sperimentazione prevista dalla legge cercherà di superare grazie a un monitoraggio attento e a eventuali adeguamenti. Nel medio-lungo termine, la presenza stabile di questa figura professionale potrebbe trasformare profondamente la scuola, orientandola verso una formazione più completa e inclusiva che valorizza la persona nella sua interezza, con un forte impegno su formazione permanente, collaborazione interdisciplinare e personalizzazione dei percorsi educativi in base alle diversità. In conclusione, la legge 22/2025 apre la strada a un nuovo modello scolastico italiano dove la crescita emotiva, relazionale e cognitiva diventa centrale, con l'obiettivo di formare cittadini consapevoli, empatici e capaci di affrontare le sfide di una società complessa e mutevole.