
Sicurezza nell'Alternanza Scuola-Lavoro: La Tragica Morte della Studentessa di Venezia Solleva Nuovi Interrogativi
La tragica morte di una studentessa di 17 anni a Venezia durante il suo primo giorno di alternanza scuola-lavoro presso un istituto nautico ha scosso profondamente la comunità locale e nazionale, riaprendo un dibattito urgente sulla sicurezza in questi percorsi formativi. La giovane, impigliatasi con una gamba in una cima mentre scendeva da un catamarano, è caduta in acqua ed è deceduta poco dopo. Questo evento evidenzia come i protocolli di sicurezza adottati possano essere insufficienti o non rigorosamente rispettati, soprattutto in ambienti rischiosi come quello nautico. La famiglia ha sottolineato che alla ragazza era stato assegnato solo il ruolo di traduttrice e non mansioni tecniche, portando così all’attenzione la questione della chiara definizione dei compiti assegnati agli studenti durante l’alternanza. La scuola ha ricordato la vittima come una studentessa brillante e promettente.
La Rete degli Studenti Medi ha definito l’incidente come sintomo di un problema sistemico nel mondo dell’alternanza scuola-lavoro, richiedendo una revisione profonda dei protocolli di sicurezza e maggiori controlli da parte delle istituzioni. Statistiche recenti mostrano diversi incidenti, anche mortali, in settori ad alto rischio come l’industria, l’agricoltura e la nautica, rafforzando l’urgenza di interventi strutturali. Le procedure previste per la sicurezza nel settore nautico includono formazione specifica, uso di dispositivi di protezione e supervisione costante; tuttavia, la tragedia dimostra che queste misure a volte non bastano. L’opinione pubblica e la famiglia chiedono giustizia e chiarimenti su eventuali responsabilità, aspetti fondamentali per prevenire nuovi incidenti.
A fronte dell’accaduto, emerge una riflessione più ampia sulla gestione dei percorsi di alternanza, sul bilanciamento tra formazione pratica e tutela degli studenti, e sulla necessità di controlli più rigidi su aziende e attività affidate ai giovani. Le proposte concrete includono il rafforzamento della formazione alla sicurezza, la limitazione degli incarichi rischiosi per gli studenti minorenni, audit regolari nelle imprese ospitanti, doppia supervisione di scuola e azienda, sistemi di segnalazione anonima di criticità e checklist condivise sui rischi. Solo con questi interventi sarà possibile garantire un ambiente sicuro e affidabile, evitando che tragedie come quella veneziana si ripetano e restituendo al sistema scolastico e lavorativo un percorso più sicuro e responsabile.