
Sostegno senza futuro: la protesta silenziosa dei docenti TFA a Torino
In Italia, e in particolare a Torino, la situazione dei docenti specializzati nel sostegno con percorso TFA è paradossale e critica. Nonostante la formazione altamente selettiva e di qualità offerta dagli atenei torinesi, i docenti si trovano a fronteggiare una persistente precarietà che impedisce loro di ottenere cattedre di ruolo. La carenza di posti stabili, associata a continui incarichi temporanei e spezzoni orari, mina le fondamenta di una scuola inclusiva e rispettosa dei bisogni degli studenti con disabilità. Le cause di questa situazione sono molteplici e includono la disconnessione fra numero chiuso nei corsi TFA e la reale pianificazione dei posti, concorsi insufficienti e prassi amministrative che relegano molte cattedre di sostegno a contratti annuali in deroga.
Il precariato incide negativamente non solo sui docenti, che vivono in uno stato di costante incertezza e mobilità forzata, ma anche sugli studenti e sulle loro famiglie, che vedono compromessa la continuità didattica e l’efficacia dei progetti educativi personalizzati. Le testimonianze raccolte evidenziano un senso di frustrazione diffuso che nasce dal mancato riconoscimento del merito e dall’assenza di premi o procedure selettive che valorizzino la formazione specialistica conseguita attraverso il TFA.
Per affrontare questo problema si pone l’esigenza di un ripensamento strutturale: coordinare università e amministrazioni scolastiche per una programmazione triennale del fabbisogno, convertire le cattedre in deroga in posti stabili, semplificare i concorsi valorizzando i titoli TFA, e attuare incentivi per la continuità didattica. Solo con impegni concreti e concertati sarà possibile garantire dignità, stabilità e qualità a un sistema di scuola inclusiva realmente efficace e sostenibile.