Recupero subacqueo a Ugento: tutela del patrimonio marino

Recupero subacqueo a Ugento: tutela del patrimonio marino

Il 30 luglio 2025 è stato effettuato un significativo recupero subacqueo nei fondali di Ugento, nel Salento, con il rinvenimento di un cannone di 200 kg risalente al XVII-XVIII secolo. Questa operazione, diretta dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Brindisi e Lecce con il supporto della Guardia di Finanza, rappresenta un esempio concreto della tutela del patrimonio culturale sommerso italiano. Le coste salentine sono un'area strategica per la storia mediterranea, testimoniata dai numerosi reperti come anfore, ceramiche e armi navali. Il recupero, oltre a preservare un bene storico, costituisce un'opportunità di valorizzazione culturale e sviluppo turistico, grazie all'esposizione dei reperti in musei e all'educazione sul patrimonio locale.

L'operazione ha messo in luce l'efficacia dei protocolli istituzionali che coinvolgono Ministero della Cultura, Soprintendenze e forze dell'ordine, cruciali per prevenire il saccheggio e il commercio illecito. Nonostante i successi, permangono sfide legate a risorse limitate, inquinamento e sorveglianza estesa dei fondali. Il coinvolgimento della comunità locale, unitamente alla formazione professionale e all'uso di tecnologie avanzate come sonar e mappature 3D, sono elementi fondamentali per un futuro sostenibile nella tutela del patrimonio subacqueo.

Infine, il caso di Ugento sottolinea la centralità del Salento nelle strategie nazionali di recupero archeologico marino, evidenziando la necessità di collaborazioni interistituzionali, ricerca scientifica e sensibilizzazione delle generazioni future. La conservazione del patrimonio sommerso non è solo un dovere culturale ma diventa uno strumento di sviluppo territoriale e di educazione alla legalità, trasformando il mare da semplice luogo ricreativo a custode della memoria storica italiana.