
Dorothea Lange, la fotografa che raccontò l’umano
La mostra fotografica dedicata a Dorothea Lange, ospitata al Museo Diocesano di Milano fino al 19 ottobre 2025, rappresenta un evento culturale di grande rilievo nell’estate milanese. Questa esposizione raccoglie un’ampia selezione di fotografie che testimoniano le difficoltà umane e sociali del XX secolo, con particolare focus sulla Grande Depressione americana e gli anni di guerra, mettendo in luce l’impegno civile e umano della fotografa nel raccontare realtà complesse e spesso ignorate. Milano si propone così come centro di riflessione culturale, non solo economico.
Dorothea Lange, nata nel 1895 e segnata da un’infanzia difficile, sviluppò una sensibilità unica che la portò a rivoluzionare la fotografia sociale. Abbandonò la fotografia di ritratto borghese per concentrarsi sulle vite delle persone comuni colpite da crisi e ingiustizie. La sua opera più nota, “Migrant Mother”, simbolizza la sofferenza e la speranza di milioni di americani durante la Grande Depressione. Lange collaborò con la Farm Security Administration, utilizzando l’immagine come strumento di denuncia e cambiamento politico.
Il percorso espositivo nel Museo Diocesano guida il visitatore attraverso le tappe più significative della carriera di Lange, con approfondimenti tecnici e storici. Gli scatti di internamento dei cittadini giapponesi durante la Seconda Guerra Mondiale mostrano un impegno civile che trascende l’arte, diventando memoria collettiva. La mostra si accompagna a eventi e workshop che incentivano la partecipazione e la riflessione. L’eredità di Lange continua a influenzare la fotografia sociale contemporanea, sottolineando il potere trasformativo dell’immagine quando rivolta all’umano.