IA in Italia: tra ottimismo, uso diffuso e poca conoscenza

IA in Italia: tra ottimismo, uso diffuso e poca conoscenza

L'intelligenza artificiale (IA) in Italia è accolta con crescente ottimismo, con il 21% degli italiani che si dichiara molto fiducioso nel suo sviluppo, un aumento rispetto all'anno precedente. Questo entusiasmo è alimentato dall'uso diffuso di applicazioni IA nelle attività quotidiane, soprattutto tra i giovani e i lavoratori del terziario. Tuttavia, questa diffusione avviene spesso senza una piena consapevolezza delle tecnologie utilizzate, poiché solo il 7% degli italiani ha una conoscenza approfondita dei meccanismi e delle potenzialità dell'IA, il che evidenzia un grave divario cognitivo. L'uso massiccio di strumenti come assistenti vocali, chatbot e sistemi di raccomandazione espone gli utenti a rischi relativi alla sicurezza informatica e alla privacy, temuti dal 67% degli intervistati, soprattutto per furti di dati e attacchi come phishing e deepfake. Inoltre, la percezione della qualità e affidabilità delle informazioni sull'IA è critica, con il 96% che denuncia disinformazione e fonti poco affidabili, aggravando la difficoltà di comprendere e controllare l'impatto dell'IA nella società. Per affrontare queste sfide, emerge l'urgenza di un robusto intervento educativo e formativo volto a sviluppare competenze digitali, pensiero critico e consapevolezza etica, e di un impegno congiunto di istituzioni, scuole, imprese e cittadini per garantire uno sviluppo responsabile e sostenibile dell'intelligenza artificiale in Italia.